Nel link il testo integrale della mia intervista con Alessandra Montelli per TuaMe.
Buona lettura!
https://www.tuame.it/articolo/15205/falsi-miti-sulla-tossina-botulinica
Nel link il testo integrale della mia intervista con Alessandra Montelli per TuaMe.
Buona lettura!
https://www.tuame.it/articolo/15205/falsi-miti-sulla-tossina-botulinica
Negli ultimi anni Tik Tok è diventato una sorta di “oracolo” dove trovare la risposta ad ogni quesito: dall’outfit più azzeccato per ogni occasione, alla ricetta per la torta perfetta fino a risposte improbabili a quesiti medici. Ho più volte parlato di come i trend di Tik Tok siano stati in grado di influenzare la percezione della bellezza e di conseguenza le richieste delle pazienti. Ma si sa, se questo è il nuovo mondo è necessario abbassare, dove possibile, i livelli di scetticismo e piuttosto imparare a discernere cosa è vero da cosa è solo una moda o una mossa di marketing spinto.
Oggi voglio parlarvi dello SKIN FLOODING. Questo nuovo “fenomeno” si inserisce all’interno dell’amatissima o quasi “Skin Care”. Perchè “quasi” ?
Ancora di salvezza quando ahimè non si poteva uscire di casa, per molti è solamente una grande scocciatura eppure una corretta beauty routine è uno degli alleati del medico estetico per prevenire e contrastare, assieme alla procedure ambulatoriali, i segni dell’invecchiamento cutaneo e tenere sotto controllo particolari condizioni cutanee durante e dopo la terapia medica.
Cos’è lo “ Skin Flooding”?
Letteralmente significa “allagamento della pelle”. Tutte noi conosciamo il principio cardine della skin care coreana ovvero la stratificazione di diversi cosmetici (layering) dal più leggero al più pesante. Questa nuovo trend introduce un elemento in più: i prodotti sono stratificati su pelle umida.
Quali sono le fasi di tale procedimento?
– umidificare la pelle tra uno strato e l’altro (anche con l’utilizzo di mist)
– applicare i prodotti della nostra beauty routine
– bloccare gli attivi sulla nostra pelle con un prodotto ad azione sigillante
Nato come soluzione alla necessità di una maggiore idratazione per le pelli particolarmente sensibili, reattive e sofferenti per le rigide temperature invernali è stato poi diffuso come metodo applicabile a qualsiasi tipo di beauty routine in quanto gli attivi su pelle umida avrebbero una sorta di marcia in più.
Applicare qualsiasi prodotto della nostra beauty routine su pelle umida può davvero darci un plus di idratazione e far funzionare meglio gli attivi di qualsiasi prodotto?
Per trovare una risposta è necessario attingere dalle nozioni base della moderna cosmesi: gli attivi all’interno dei cosmetici sono veicolati da una base che può essere idrosolubile o liposolubile. Vi sono attivi affini all’acqua ( idrofili) e ad altri che sono invece lipofili.
Posso avere beneficio in termini di idratazione usando i prodotti su pelle umida?
Sì ma ad alcune condizioni:
– devo utilizzare dei prodotti con attivi affini all’acqua come l’acido ialuronico. Se metto la vitamina E su un viso bagnato non avrò un plus in quanto veicolata da una base lipofila o liposolubile.
– devo tenere conto della salute della mia pelle: uno strato corneo ispessito e quindi meno ricettivo non troverà particolare beneficio.
Mettere il “tappo sulla pelle” preserva veramente l’idratazione?
Sì ma deve essere un tappo “filmogeno” (derivati della paraffina) ovvero una sostanza che una volta applicata si solidifica in superficie formando una patina.
Rispetto a quanto passato su Tik Tok cosa possiamo tenere e cosa dobbiamo cestinare?
– in un’ottica di ricercata idratazione lo skin flooding può avere un senso se effettuato con i giusti prodotti
– può dare sollievo a quei tipi di pelle molto sensibili agli sbalzi termici
– non è una tecnica che va bene per qualsiasi tipo di beauty routine per la natura stessa dei veicolanti degli attivi
Il mondo della dermocosmesi si basa su precise evidenze scientifiche. Come suddetto, è una potente alleata del medico estetico per prevenire e trattare diversi stadi e stati cutanei. Per poterne sfruttare al massimo i benefici è necessario che la nostra scelta dei prodotti per la skin care sia fondata su una valutazione calata sulle singole esigenze.
Per maggiori informazioni o se hai piacere di scoprire quale possa essere la corretta beauty routine per te, puoi chiamarci ai numeri di CD SkinClinic 049 2951380 oppure 366 4271078.
Qui di seguito il link alla mia ultima intervista per Merz Aesthetic:
https://merzaesthetics.it/2023/03/lidratazione-del-viso-in-medicina-estetica/
Per approfondimenti, info e appuntamenti potete contattarmi dal lunedì al venerdì ai numeri di telefono di CD SkinClinic.
Buona lettura!
Nonostante sia appena finita l’estate, la tanto amata abbronzatura che ci faceva sentire super glowy ogni anno ci lascia l’amaro in bocca. Molto spesso le pazienti che si rivolgono al mio studio lamentano di vedersi “spente”, ebbene sì spente dal sole… questo ossimoro ha una semplice spiegazione scientifica: l’abbronzatura altro non è che un meccanismo di difesa della nostra pelle contro i raggi UV alla quale segue un fisiologico ispessimento cutaneo. Una pelle ispessita è una pelle opaca, a volte macchiata e che quindi non è più in grado di riflettere la luce come un tempo.
Una delle key word in questo particolare periodo dell’anno è senz’ombra di dubbio cheratolisi!
La cheratolisi è quel processo chimico tramite il quale è possibile andare a disgiungere le cellule morte che si sono depositate sullo strato più superficiale della pelle, lo strato corneo. Stimolando il processo cheratolitico si favoriscono i corretti scambi tra ambiente interno ed ambiente esterno riportando la pelle al suo equilibrio in termini di acqua, lipidi e proteine, prevenendo la perdita di idratazione transepidermica normalizzando il turnover cellulare.
Come possiamo intervenire?
La strada maestra è sicuramente il peeling e quest’anno per le mie pazienti ho pensato ad un trattamento specifico post summer con una formula progettata per stimolare la cheratolisi grazie all’utilizzo di specifici attivi messi in azione fin dalle fasi preparatorie del trattamento.
Come avviene il trattamento?
La procedura si svolge in 4 fasi:
FASE 1
Grazie ad un particolare attivatore dell’esfoliazione a base di acido lattico la pelle viene “attivata” fin dall’inizio preservandone al contempo idratazione e nutrimento.
FASE 2
La seconda fase prevede l’utilizzo di acido lattico, acido cogico, vitamina C + E ed altri estratti di origine naturale per preparare la pelle ed eliminare lo strato grasso e permettere una maggiore penetrazione del peeling. Contiene un complesso schiarente aggiuntivo per promuovere un colorito più uniforme e svolge due importanti azioni: un’azione anti-irritante che aiuta a calmare e lenire la pelle ed un’azione antiossidante che combatte i danni provocati dai radicali liberi.
FASE 3
La terza fase di peeling vero e proprio prevede l’utilizzo di acido lattico, acido citrico ed acido glicolico oltre ad altre sostanze per esfoliare le cellule morte della pelle per minimizzare l’apparire di linee sottili e le iper-pigmentazioni superficiale. Uniforma il colorito della pelle, previene le infiammazioni ed al contempo ha un’azione anti-irritante che aiuta a calmare e lenire la pelle.
FASE 4
La quarta fase, quella finale, con un ingrediente chiave come il bicarbonato di sodio, agisce come un vero e proprio fluido cheratolitico per ammorbidire la pelle e prepararla per una più facile esfoliazione.
Le sue componenti calmanti e lenitive lo rendono un peeling molto confortevole che permette un’immediata ripresa delle proprie attività. Per maggiori informazioni potete contattarci al 366 4271078 allo 049 8073448.
Radiesse® è un prodotto iniettabile unico nel suo genere: produce un effetto lifting istantaneo, eliminando rughe e pieghe facciali di grado moderato e severo e ridando nel tempo tono e volume al tessuto intradermico e sottocutaneo delle aree più critiche come profilo mandibolare, guance, zigomi e mento.
Radiesse® è un riempitivo semisolido sintetico composto dal 30% microsfere di idrossiapatite di calcio e 70% gel vettore di carbossimetilcellulosa. La sua composizione lo differenzia da filler riempitivi e ne spiega le proprietà biostimolanti sul tessuto dermico.
L’idrossiapatite di calcio ha un una viscosità più elevata rispetto ad altri riempitivi di acido ialuronico disponibili in commercio. L’effetto di riempimento, dovuto principalmente alle proprietà di trattenere acqua del gel vettore di carbossimetilcellulosa, dura circa 1-3 mesi.
L’effetto rimanente è mediato dalle microsfere che provocano una reazione infiammatoria, caratterizzato da cellule giganti e la migrazione di macrofagi, con conseguente attivazione dei fibroblasti e nuova deposizione di collagene.
Studi in vitro hanno dimostrato che la idrossiapatite di calcio, oltre a promuovere la deposizione di nuove fibre di collagene, permette fibroblasti per sviluppare forze contrattili più elevate quando rispetto ai fibroblasti non trattati.
Viene utilizzato con grande efficacia per la correzione dei segni del tempo del viso ma anche, a diluizioni differenti, per il miglioramento della lassità cutanea del corpo (addome, braccia, collo, décolleté, ginocchia).
Inoltre, Radiesse® è approvato dalla FDA per il ringiovanimento delle mani fornendo degli ottimi risultati nella correzione della scheletrizzazione correlata all’invecchiamento.
Il processo di iniezione subdermica di Radiesse® è rapido, facile ed indolore poiché è miscelato con lidocaina, anestetico che rende la procedura il più confortevole possibile.
Non vi è un lungo periodo di recupero dopo le iniezioni ance se potrebbero esserci alcuni gonfiori e arrossamenti intorno all’area che diminuiranno nei giorni successivi. La reazione dei tessuti è clinicamente evidente con gradualità ed un miglioramento dei volumi e sollevamento del tessuto che dura fino a 14 mesi. Il filler è completamente riassorbibile ed essendo l’idrossiapatite di calcio un componente minerale dell’osso, non è soggetto ad alcuna risposta del sistema immunitario.
I dati a livello mondiale ne dimostrano la efficacia e sicurezza:
-Più di 200 studi clinici e pubblicazioni scientifiche
-Dati Clinici su più di 5,000 pazienti
-E’ uno dei dermal filler più sicuri
-Eccellente tollerabilità e sicurezza provata clinicamente
-90% di soddisfazione dei pazienti dopo 12 mesi
-Più di 10 milioni di unità di prodotto utilizzate
Per maggiori info sulla procedura potete contattare la segreteria ai numeri dello studio 049 2951380 oppure 366 4271078.
Secondo lo “Studio Arcane” del 2018 che ha coinvolto 8646 donne di età compresa tra i 18 ed i 75 anni, i segni dell’età che spaventano maggiormente le donne appaiono nella zona del contorno occhi, in quella intorno alla bocca, sul collo e sul decolletè.
Gli occhi sono lo specchio dell’anima ma ahimè anche lo specchio del tempo! Rivelano le nostre emozioni ma sono anche i primi a rivelare i segni d’invecchiamento, stress e stanchezza. La pelle del contorno occhi è particolarmente sottile e delicata. Battiamo le palpebre fino a 15.000 volte al giorno, ridiamo e socchiudiamo gli occhi quando siamo al sole e tutto questo porta a una precoce formazione di rughe sottili. Anche la rallentata circolazione sanguigna in questa zona contribuisce ad accentuare la presenza di occhiaie e di gonfiori perioculari. E’ quindi necessario focalizzarsi sul miglioramento dell’idratazione e della qualità cutanea per ripristinare la naturale radiosità della zona perioculare. In questi ultimi due anni, il nuovo “assetto mondiale” ci ha portato a spostare l’attenzione sui nostri occhi che sono diventati gli avamposti della nostra comunicazione verbale e non verbale.
Le pazienti che si rivolgono al mio studio sempre più chiedono di intervenire su sguardi spenti, appesantiti e segnati … già da anni mi sono specializzata nel trattamento degli inestetismi perioculari ma la medicina estetica è sempre in continua evoluzione e non potevo non mettermi alla ricerca di qualcosa di super top!
In questo articolo voglio parlarvi di una grande novità per il ringiovanimento degli occhi.
Per donare nuova luce agli occhi è necessario ricostruire, riparare e rivitalizzare la zona perioculare tramite l’infiltrazione di una particolare soluzione rivitalizzante a base di acido ialuronico e 59 ingredienti attivi tra vitamine, aminoacidi, co-enzimi, acidi nucleici, minerali. Si tratta di un booster d’idratazione che conferisce gli elementi essenziali per la pelle, rallenta e corregge i cambiamenti della pelle legati all’invecchiamento: secchezza, opacità, pori dilatati e rughe.
Come possiamo immaginare, per quest’area così delicata l’iniezione deve essere estremamente accurata e precisa: nè troppo profonda nè troppo superficiale. Targettizzare lo strato intradermico infatti è fondamentale nella rivitalizzazione della pelle ed è il primo obiettivo di tutti i trattamenti anti-age. Lì sono presenti i fibroblasti che devono essere stimolati per “riavviare” la produzione di elastina e collagene.
Come avviene la seduta?
Dopo opportuna detersione, viene iniettata la soluzione ridensificante nello strato superficiale del derma e, con una leggera pressione, si forma una sorta di piccola papula. La stessa procedura è ripetuta su ogni centimetro per coprire l’intera area. Per l’area perioculare sì procederà su palpebra superiore, inferiore e sulle rughe perioculari. Le papule fungono da “serbatoio” sì che la soluzione si spargerà gradualmente nel derma superficiale.
Dopo quanto tempo spariscono le papule?
Entro le 24 ore il “nido d’api delle papule” sparisce per dare spazio ad una pelle idratata, rimpolpata e perfettamente levigata. Giorno dopo giorno la pelle risulterà più tonica e rassodata.
E’ una procedura dolorosa?
Assolutamente no! Molte volte accade che la paziente, spaventata dall’ago, rinunci al trattamento. Per tale tipo di trattamento è stato creato un nuovo dispositivo medico certificato costituito da un microago messo a punto per le aree più delicate. Le iniezioni sono precise, standardizzate e indolori minimizzando di conseguenza lo stress della paziente.
E’ un trattamento efficace?
Studi in-vitro hanno dimostrato:
+148% di stimolazione dei fibroblasti con conseguente rallentamento dell’invecchiamento
+256 % stimolazione del collagene
-90% radicali liberi.
Ulteriori risultati scientificamente testati nel derma, in-vivo, hanno dimostrato:
+24% densità del derma
+20% spessore del derma
+ 132% idratazione
+ 52% omogeneità cutanea
– 33% volume delle rughe
– 59% dimensione dei pori
Il trattamento di ristrutturazione perioculare mi permette di ottenere una pelle radiosa e uniforme, idratata, vellutata e tonica. In una parola? Vitale!
Per una valutazione personalizzata puoi chiamare la segreteria dello studio ai numeri 049 8073448 oppure 366 4271078.
Dalla fine del 2019, la salute pubblica e il benessere globale sono stati immensamente messi a dura prova dallo scoppio di un nuovo ceppo di coronavirus denominato “sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2 (SARS-CoV-2)”. Questo ceppo della famiglia Coronaviridae provoca una malattia infettiva nell’uomo nota come “malattia da coronavirus 2019 (COVID-19)”. La presentazione clinica di COVID-19 varia da un’infezione asintomatica a una malattia multiorgano pericolosa per la vita. Il principale organo bersaglio di SARS-CoV-2 sono le cellule epiteliali respiratorie e i pneumociti a causa dell’affinità del virus con i recettori dell’enzima di conversione dell’angiotensina 2.
È stato riferito che COVID-19 aumenta il rischio di una serie di complicazioni significative, tra cui polmonite, sindrome da distress respiratorio acuto, danno epatico e/o renale acuto, complicanze cardiache, coagulopatia protrombotica, co-infezioni batteriche/fungine e sindromi neurologiche. Inoltre la pandemia globale di COVID-19 ha avuto gravi ripercussioni psicologiche e ha esposto le sue vittime a un’altra serie di complicazioni meno riconosciute: i disturbi dermatologici.
Un corpo di letteratura in evoluzione ha associato COVID-19 a disturbi primari di mucose, capelli, unghie e pelle, che in alcuni casi possono precedere i classici sintomi di COVID-19. L’eruzione cutanea eritematosa pruriginosa e/o l’eruzione cutanea esantematica a chiazze sul tronco sembrano essere i segni cutanei più comuni. Lesioni acroischemiche, che sono presentazioni microtrombotiche di COVID-19, possono verificarsi sia nei bambini che negli adulti.
Anche i disturbi legati alla crescita dei capelli sono stati un’importante area di preoccupazione durante la recente epidemia di COVID-19 sia tra i medici che tra la popolazione. Una valutazione basata sul web degli interessi dermatologici pubblici utilizzando Google Trends in Italia e Turchia tra aprile e giugno del 2020 ha rivelato che “caduta dei capelli” era tra i termini correlati alla dermatologia più ricercati in entrambi i paesi. Un simultaneo aumento dell’apprensione pubblica per la caduta dei capelli insieme al numero crescente di casi di COVID-19 può indicare una connessione. È probabile che gli aspetti patogenetici o le complicazioni psichiatriche del COVID-19 possano portare alla comparsa o all’aggravamento della caduta dei capelli. I trattamenti convenzionali per la caduta diffusa dei capelli negli uomini e nelle donne sono scarsi, in particolare nel caso del telogen effluvium (TE), e si limitano al minoxidil topico e alla finasteride per via orale.
La prevalenza della caduta dei capelli è aumentata nei pazienti con COVID-19.
Le indagini cliniche condotte in Spagna e India hanno dimostrato tassi e gravità più elevati di perdita di capelli nei pazienti ospedalizzati con COVID-19 rispetto alle popolazioni non infette della stessa età. Al 71% dei soggetti è stata diagnosticata una significativa perdita di capelli di tipo maschile (MPHL), di cui il 39% con coinvolgimento grave. Questi valori sono in netto contrasto con i tassi di prevalenza attesi tra le popolazioni di pari età e razza. In particolare, i pazienti con stadi più elevati di caduta dei capelli hanno avuto esiti clinici peggiori (uso del ventilatore e decessi).
Oltre ad avere una correlazione positiva con l’infezione da SARS-CoV-2, l’alopecia diffusa sembra essere un importante seguito di COVID-19. Un ampio studio longitudinale su 538 sopravvissuti a COVID-19 e 184 controlli è stato condotto a Wuhan, in Cina, al fine di studiare la prevalenza e i predittori delle sequele cliniche di COVID-19. Da tre a quattro mesi dopo la dimissione, l’alopecia era tra i disturbi più diffusi nei pazienti convalescenti COVID-19, segnalati più comunemente dalle donne. Quasi la metà delle partecipanti di sesso femminile ha iniziato a sperimentare la caduta dei capelli dopo essere stata infettata da SARS-CoV-2 rispetto a nessun caso nel gruppo di controllo. Il 27% dei casi colpiti ha manifestato alopecia durante il ricovero mentre il 73% l’ha riconosciuto per la prima volta dopo essere stato dimesso. La spiegazione della relazione osservata tra alopecia e COVID-19, è ipotizzabile un ruolo chiave per l’infiammazione sistemica come patologia sottostante comune. Questo importante fattore può anche giustificare gradi più elevati di caduta dei capelli nei pazienti con COVID-19 grave. L’ipossiemia che porta all’ischemia cutanea è un altro potenziale fattore patogenetico che collega il danno polmonare secondario all’infezione da SARS-CoV-2 con il deterioramento della crescita dei capelli.
Verosimili cause di alopecia e perdita di capelli nei pazienti con infezione da COVID-19.
Esistono prove istologiche dirette del coinvolgimento dell’infiammazione nella alopecia. L’esame delle biopsie dalle aree di transizione del cuoio capelluto dei pazienti ha rivelato un’ampia infiltrazione di cellule mononucleate e mastociti attivamente degranulanti all’interno delle guaine follicolari. Inoltre, i materiali solubili e le citochine secrete dalle cellule immunitarie infiltranti possono anche esercitare effetti deleteri sull’attivazione ciclica delle cellule papillari e delle popolazioni di cellule staminali.
SARS-CoV-2 è un virus in grado di causare livelli elevati di agenti infiammatori legata al virus e perdite dal tessuto vascolare nei distretti coinvolti. Pertanto, le infiammazioni locali e sistemiche sono fonti patogenetiche fondamentali di danno tissutale e complicanze sistemiche nei pazienti affetti da COVID-19 acuti e convalescenti.
Fin dalla sua nascita, il COVID-19 ha imposto al pubblico un impatto pervasivo che è arrivato anche oltre i confini dell’infezione stessa: stress psicologico e ansia. Come riportato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, c’è stato un aumento vertiginoso dei tassi di stress e ansia in tutto il mondo. I cambiamenti obbligatori della vita e l’insicurezza economica, nonché la paura dell’ignoto sono fattori importanti che hanno contribuito al carico psicologico di COVID-19. Si prevede che le misure di autoisolamento e quarantena che influiscono sulle attività abituali delle persone aumenteranno l’incidenza di depressione, ansia, abuso di sostanze (alcool e droghe) e suicidio. Tutti i pazienti infetti, gli operatori sanitari e il pubblico in generale corrono un rischio maggiore di impedimenti psichiatrici durante una pandemia globale. Studi trasversali hanno riportato che 1 medico su 4-5 e uno su tre pazienti con COVID-19 soffrono di ansia o sintomi dell’umore. Le prime ricerche hanno anche indicato che sintomi clinicamente significativi di ansia, depressione, angoscia e disturbo da stress post-traumatico (PTSD) erano presenti fino a un terzo della popolazione adulta generale da gennaio ad aprile 2020.
Lo stress psicologico è un’eziologia nota di un gruppo di condizioni cutanee “sensibili allo stress”, inclusa la caduta di capelli acuta e cronica. Sul cuoio capelluto, è stato dimostrato che lo stress in vivo promuove fortemente il catagen prematuro e l’apoptosi intrafollicolare nei follicoli piliferi. È probabile che la perdita di capelli acuta associata a COVID-19 sia di natura di “rilascio anagen immediato” con massiccia perdita di peli del bastone a causa di molteplici segnali di terminazione anagen provocati dall’infezione.
Possibili trattameti della perdita di capelli post COVID-19.
Ulizzo di peptidi biomimetici per la stimolazione nucleare
HAIRFILLER: Tra le molecole frutto della moderna tecnologia si collocano i cosiddetti peptidi biomimetici (PB), quali ingredienti attivi ad azione anti-aging: si tratta di piccole sequenze amminoacidiche di sintesi, ideati allo scopo di “replicare-mimare” l’azione della proteina alla quale assomigliano dal punto di vista strutturale.
L’ hairfiller è composto da :
0.7% di acido ialuronico crosslinkato
7 peptidi biomimetici (decopeptide -18, oligopeptide-52, decopeptide- 10, octopeptide-2, octopeptide-11, oligopeptide-71, decapeptide-28)
L’acido ialuronico funge da vettore, grazie al suo alto peso molecolare è in grado di trasportare i peptidi biomimetici nelle zone da trattare garantendo il rilascio prolungato e un’attività continuativa nel tempo.
Questo trattamento promuove una significativa attività anti caduta mediante il controllo dei segnali cellulari delle proteine DKK-1, BMP4 e TGF-beta. Inoltre contrasta i radicali liberi dovuti allo stress o esposizione ai raggi UV ed altri fattori ambientali e promuove la crescita dei capelli mediante induzione della formazione del placode pilifero, rigenerando i follicoli danneggiati. Infine stimola la formazione di nuovi vasi sanguigni fornendo nutrimento al cuoio capelluto ed ai follicoli piliferi
Si tratta di una terapia infiltrativa, ogni sessione dura circa 15 minuti durante la quale vengono eseguite delle microiniezioni (20/30). Il protocollo completo prevede 4 sessioni di trattamento: 1 sessione ogni 2 settimane. Dopo la seduta è possibile riprendere immediatamente le proprie attività.
Miglioramento della vascolarizzazione delle aree coinvolte dal danno vascolare
La CARBOSSITERAPIA migliora la circolazione nel sito di iniezione. Il gas CO2 iniettato crea uno stato relativo di ipercapnia che rapidamente compensato dalla vasodilatazione aumenta il flusso sanguigno che a sua volta migliora l’ossigenazione e l’apporto di nutrienti al sito di iniezione. Inoltre, la carbossiterapia promuove l’effetto Bohr, che si traduce in uno spostamento della curva di dissociazione dell’ossigeno e un maggiore rilascio di ossigeno dall’emoglobina a livello cellulare ed aumenta i livelli delle cellule progenitrici endoteliali e vari fattori di crescita, compresi i fattori vascolari di crescita endoteliale che sono importanti nella regolazione della proliferazione delle cellule endoteliali vascolari.
Il fattore di crescita endoteliale VEGF non solo potrebbe essere responsabile della nuova formazione di capillari ma anche per il mantenimento di un adeguato scambio transendoteliale e di stimoli tra i cheratinociti del follicolo pilifero e il plesso capillare, rappresentando così un ulteriore meccanismo di regolazione nella stimolazione della crescita dei capelli.
La papilla dermica del follicolo pilifero normale (la posizione presunta delle cellule staminali follicolari) presenta una vascolarizzazione ben sviluppata, fornendo quindi condizioni ottimali di crescita. È stato ipotizzato che la riduzione della produzione di VEGF da parte dei follicoli piliferi alopecici possa diminuire vascolare supporto al tessuto del cuoio capelluto interessato, con conseguenti cambiamenti infiammatori.
La terapia prevede un ciclo di 8-12 sedute in cui si effettuano delle microiniezioni sottocutanee indolori per il rilascio di anidride carbonica. Generalmente si possono svolgere da 1 a 2 volte la settimana ed il numero totale di sedute dipende sempre dal tipo di patologia e dal singolo paziente. L’anidride carbonica è atossica e priva di effetti collaterali.
Nel mio lavoro è fondamentale essere sempre al passo con i tempi ed informati su quelli che la piazza virtuale definisce come MUST HAVE del momento. Ovviamente la buona pratica medica si basa su ben altro e per fortuna!! Amo però guardarmi attorno, scoprire nuove tendenze e condividerle con voi! Oggi voglio parlarvi di qualcosa di molto particolare che, pur venendo da molto lontano, non ci lascia del tutto indifferenti.
Negli ultimi anni nel mondo della moda, della musica e dell’estetica il Sol Levante la sta facendo da padrone! K-pop, gangnam style, korean skincare sono tutti vocaboli che sono entrati a far parte della nostra quotidianità. Questa “deriva orientale” ha influenzato in qualche modo anche il nostro lifestyle. Un esempio? Quante di noi hanno meno di 10 prodotti di bellezza sulla mensola del bagno?
La cosa che mi ha incuriosito è che si sta avvicinando un nuovo modello estetico che ribalta quasi totalmente quello ricercato nel mondo occidentale: basta corpi abbronzati e volti geometrici. Secondo questo nuovo modello se vogliamo assomigliare alle donne orientali dobbiamo rivedere quello che in qualche modo ci ha sempre attirato.
Altro concetto nuovo, del tutto oriental, è che un viso opalescente ed una texture impeccabile siano la trasposizione all’esterno del successo: una donna forte e realizzata ha un aspetto che riflette i suoi successi. La ricerca della bellezza, volersi prendere cura di sè non sono più vezzi, segni di superficialità o il non accettare il tempo che passa.
Come fanno dunque le donne asiatiche a farci sognare con i loro volti aurei?
Online siamo bombardati di post che descrivono i miracoli dell’acqua di cottura del riso ed i miracoli del layering: siamo sicuri che sia tutto qui? Assolutamente no! Le popolazioni del sol levante hanno una vera e propria addiction per tutto ciò che è medicina e chirurgia estetica.
Prendiamo come riferimento la Cina. Uno studio di Deloitte, una delle più grandi aziende di consulenza e revisione del mondo, ha evidenziato che nel 2019 il mercato della medicina estetica cinese ha avuto un giro d’affari di 27 miliardi di dollari (più di 22 miliardi di euro), rappresentando circa un quinto del totale mondiale.
E in tutto questo non mancano di certo le bizzarrie
In Cina sono molto diffuse diverse app per smartphone che permettono di simulare i vari interventi di medicina estetica sul proprio volto e vedere quali sarebbero più adatti per “migliorare” il proprio aspetto. Alcune di queste app, come So-Young e GengMei, indicano anche i medici a cui ci si può rivolgere e possono essere utilizzate per prenotare direttamente visite e operazioni.
Sono venuti i brividi anche a voi?!!! Parlavo prima di un nuovo modello estetico alternativo, se da noi ricerchiamo un volto dai lineamenti ben definiti, tra le donne asiatiche va di moda il cosiddetto “viso a uovo“. Largo quindi ad infiltrazioni di tossina botulinica nel massetere per smussare ed addolcire profili troppo mascolini.
Come avviene la procedura?
Una mascella troppo prominente può essere conseguente ad una iperattivazione del muscolo massetere. Questo muscolo è usato per masticare, mordere e stringere tra i denti. In casi di ipertrofia masseterica l’ovale del volto e’ ingrossato. In questo caso mediante iniezioni di botulino si riduce la contrazione del muscolo masticatore e dopo qualche settimana dal trattamento il paziente ritrova un ovale piu’ armonioso con un beneficio secondario anche per la masticazione.
Curiosità: tutto ciò che è troppo duro e definito non fa parte di ciò che viene percepito come bello. Un altro intervento molto richiesto è l’infiltrazione di tossina botulinica nel polpaccio e nei trapezi per “allentare” il muscolo.
Altri tratti molto apprezzati sono occhi grandi e nasi sottili e perfetti. Uno dei b-day gift tra i teen ager d’Asia è il rinofiller o rinoplastica non chirurgica ovvero una procedura minimamente invasiva che prevede l’iniezione di filler nel naso per modificarne la forma, il profilo o l’altezza della punta. L’evoluzione tecnica della medicina estetica ha permesso di ottenere risultati estetici quasi paragonabili ad un intervento di rinoplastica.
Ed ora arriviamo ad un tasto dolente per molte occidentali: se vogliamo intraprendere la strada verso l’oriente dobbiamo dire stop a “Lip re-pulp” per lasciare spazio a labbra dalla forma definita ma per nulla evidenti. A me piace moltissimo!
Quante di voi a questo punto sono pronte per il dietro front?
E per la pelle, parola d’ordine prevenzione. Si stima che le giovani donne asiatiche, a causa della loro naturale predisposizione alla pelle grassa nella zona a T inizino ad eseguire i trattamenti di medicina estetica già a partire dai 13-15 anni. Non possiamo a questo punto non citare il famosissimo Skin Botox.
Sviluppato nel 2000, “Skin Botox”, noto anche come “Meso Botox” o “Micro Botox”, è essenzialmente la soluzione per migliorare acne, pori dilatati, texture spenta e poco luminosa della pelle. Per approfondimento: https://cristinadaloiso.com/2020/05/12/skin-botox-il-segreto-della-pelle-perfetta-delle-coreane/
Curiosità: il 76% della popolazione asiatica femminile ha dichiarato di inserire circa un paio di maschere nella loro beauty routine contro il 16-17% delle donne italiane.
Qualsiasi siano le mode sui social, indipendentemente da quanto ci affascini l’Oriente, è necessario prenderci cura di noi stessi individuando tutti quei trattamenti in grado di valorizzarci al massimo senza alterare la nostra innata armonia.
Qui di seguito il video della mia intervista del 22 febbraio 2022 con Michela Taccola: abbiamo parlato di armonizzazione delle labbra nelle diverse fasce d’età, di come intervenire, cosa fare e cosa non fare e abbiamo risposto a tutte le domande che il pubblico ci ha posto. Buona visione!