Nell’antico Egitto, la rasatura completa delle sopracciglia era un rituale funerario. In altre culture era proibito strapparle ed alterare la loro forma naturale, perché apparentemente contro il volere divino. Al giorno d’oggi le sopracciglia ricoprono un ruolo molto importante nell’estetica complessiva del volto, essendo responsabili di un’espressione attiva, amichevole e solare. In particolare esiste un rapporto ideale tra altezza e forma del sopracciglio e palpebra (Figura) ed uno studio eseguito su ritratti di soggetti di controllo, donne definite belle e femme fatales ha evidenziato completa assenza di ptosi delle sopracciglia nelle femme fatales.
Nei soggetti giovani la palpebra superiore e’ caratterizzata da pienezza e proiezione, mentre con l’invecchiamento degli occhi si ha perdita di volume osseo, svuotamento simmetrico o asimmetrico della regione con esposizione eccessiva della palpebra superiore e dermatocalasi con eccedenza cutanea. Inoltre questo processo di ptosi complessiva del terzo superiore del volto può peggiorare l’aspetto di palpebre già cadenti.
L’inevitabile abbassamento delle sopracciglia è accompagnato ad una modificazione dell’espressione a riposo che può sembrare triste, stanca ed addirittura corrucciata.
In passato la blefaroplastica era l’unico approccio per migliorare l’aspetto degli ma negli ultimi anni e’ possibile un approccio conservativo con filler iniettabili.
L’utilizzo di acido ialuronico per il ringiovanimento di questa area e’ molto efficace e di lunga durata ed oggi si utilizza maggiormente un approccio tridimensionale con filler iniettabili, ricercando un effetto lifting per un look naturale. Il sito di impianto preferenziale è sovraperiosteo, poichè riesce a garantire un migliore sollevamento dell’arco sopraccigliare rispetto all’iniezione dermica con l’82% di soddisfazione elevata all’autovalutazione da parte delle pazienti da me trattate in uno studio recentemente presentato come Expert Meeting al XXVII Stage in Medicina Estetica e Chirurgia Plastica-Estetica.